Torno a scrivere dopo quasi un’anno. Chi lavora nel settore dell’ospitalità ne è al corrente: le ore son tante e il tempo è sempre poco, specie per organizzare degustazioni e visite in cantine con largo anticipo.
Ho deciso di riniziare da qui: dalle Langhe. Un posto affascinante che, oltre ai libri e le bottiglie stappate, ho avuto modo di conoscere relativamente poco.
Alla cantina Giovanni Rosso, gestita da Davide Rosso, mi accoglie Matilde.

Siamo a Serralunga d’Alba, uno dei comuni dove è consentita la produzione del Barolo. Qui, i costoni a strapiombo colpiscono subito l’occhio, così come la terra bianca di calcare.
Nel mare sinuoso di vigne primeggia il Nebbiolo, principalmente della varietà Làmpia.
“Il cru Vignarionda va da Ciabot a Ciabot e ci sono poco meno di una decina di produttori”.

La vigna è divisa in due parti, una molto vecchia con molti ceppi ancora pre fillossera. Da qui viene prodotto il Barolo Vignarionda, il vino di punta della cantina. La parte alta invece è stata reimpiantata dieci anni fa, per mezzo di una selezione massale della vigna più antica. Il prodotto di questa vigna viene utilizzato per realizzare l’Ester Canale Langhe Nebbiolo, vino dedicato alla mamma di del produttore Davide.
Tutti i vini sono accumunati dalla prontezza e dalla pulizia, sono saporiti, eleganti ed estremamente equilibrati, una beva straordinaria.

Può sembrare scontato ma è sempre entusiasmante notare che vigne situate a pochissima distanza, manifestino caratteri e profumi differenti. Il suolo, l’altitudine e l’andamento climatico sono condizioni essenziali per rendere unico un vino.
Chiunque parli di vino, non può prescindere da questo concetto e le langhe ne sono un esempio d’emblema.
Tornerò presto a trovarvi!
