LA SVIZZERA VINICOLA

Fläsch, Grigioni

Incastonata tra Francia, Germania e Austria, la nazione montuosa della Svizzera è una confederazione di Stati, o cantoni, divisi dalla lingua e dalle usanze e tenuti insieme da valori condivisi e da un’etica politica piuttosto che da una cultura comune.

Quattro lingue nazionali – il francese, il tedesco, l’italiano e il romancio – evidenziano l’ampia diversità del piccolo Paese alpino, e i 26 cantoni quasi autonomi della Svizzera hanno ciascuno la propria lingua (o le proprie lingue) ufficiale. 

Nella Svizzera occidentale, i quattro cantoni francofoni Vallese, Vaud, Ginevra e Neuchâtel producono vino, mentre diciassette cantoni di lingua tedesca praticano la viticoltura nella Svizzera orientale. 

Il Canton Ticino, di lingua italiana, confina con la Lombardia e si concentra quasi esclusivamente sul Merlot.

Il vitigno bianco più coltivato in Svizzera è lo Chasselas. 
Varietà poco entusiasmante altrove, lo Chasselas può produrre vini raffinati e minerali nel clima moderato delle valli svizzere. 
Sono diffusi anche il Müller-Thurgau (incrocio tra Ryesling e Madeleine Royal brevettato nel 1882 dal dott. Muller -nato a Thurgau), lo Chardonnay e il Sylvaner, conosciuto localmente come Johannisberg. 
Tra le varietà rosse, si incontrano comunemente il Pinot Nero prodotto principalmente nei Grigioni, il Gamay, il Cornalin e il Merlot. Anche se meno frequentemente piantate in vigna, la Svizzera ha una serie di interessanti uve autoctone, tra cui l’Amigne di Vétroz e il Petite Arvine, quest’ultima più spesso incontrata in Italia, in Valle d’Aosta. 
In continuo aumento è la coltivazione e l’interesse verso i vitigni PIWI. Attualmente ci sono 107 nuove varietà registrate in Svizzera – tra cui 66 a bacca rossa – e 370ha di vigna coltivati con vitigni Piwi.

“The LandScape of Swiss Wine” , Sue Style, ed. Bergli, 2019

VALLESE

Il Vallese è il cantone più importante della Svizzera per la produzione di vino ed è responsabile di un terzo della produzione annuale del Paese. L’area viticola del cantone è raggruppata lungo le rive del fiume Rodano ed è la denominazione più settentrionale del fiume. 
Protetto dalle Alpi, il Vallese scavato dal ritiro dei ghiacciai 20’000 anni fa, gode di un clima particolarmente secco (650 millimetri di pioggia all’anno) e soleggiato (2’500 ore all’anno). Rafforzato da episodi autunnali di föhn, un vento violento e caldo, questo microclima è particolarmente favorevole alla coltivazione dei vitigni a maturazione tardiva.
Inoltre, permette di coltivare la vite ad altitudini molto più elevate rispetto ad altre regioni del Paese, come a Visperterminen, che si trova a un’altitudine di 1’100 metri. 

Tra i vitigni regionali, ricordiamo la Petite Arvine con i suoi aromi di agrumi o glicine, la sua vivacità e le sue note saline sul finale. Per quanto riguarda i vitigni rossi, il Cornalin si distingue per le sue belle espressioni, tanto vellutate quanto fruttate.
Il Fendant (Chasselas) e il Dôle (un assemblaggio di Pinot Nero e Gamay con un minimo del 51%) sono i vini più prodotti nel cantone. 
La Rèze, una delle uve autoctone più antiche della Svizzera, produce la rara specialità vallesana del Vin des Glacier, un vino maderizzato conservato in solere d’alta quota. Oggi rimangono solo poche parcelle coltivate.

Produttori di riferimento dell’area: Valais Mundi, Valentina Andrei, Marie-Therese Chappaz, Simon Maye & Fils, Histoire D’Enfer.

VAUD

Il Vaud, che ha una storia millenaria legata al vino, si trova sulle sponde settentrionali del Lago di Ginevra, confina con la regione francese del Jura ed è dominato dalla coltivazione dello Chasselas, localmente noto come Dorin, dove è presente una sorta di culto per la sua coltivazione.

Con una superficie di oltre 3’782 ettari, questa regione, fortemente influenzata dalla vicinanza dei laghi, è ricca di pepite enologiche, storiche e culturali. 
Tuttavia, in questa regione, profondamente legata alla nozione di terroir, non si parla mai di Chasselas, ma di Yvorne, Féchy, Dézaley o di uno dei circa 150 siti di produzione censiti.
Nel 2010, il sistema di denominazione del Vaud è stato semplificato, raggruppando le precedenti 26 DOC di villaggio in sei DOC regionali: Chablais, La Côte, Lavaux, Vully, Bonvillars e Côtes de l’Orbe. 
I villaggi approvati possono essere menzionati sulla bottiglia. Due grand cru, Dézaley e Calamin, mantengono il loro status individuale, mentre nel Vaud esiste una denominazione premier cru. Le AOC tradizionali rimangono in vigore per Dorin e Salvagnin, un blend di Gamay, Pinot Nero e gli incroci Gamaret e Garanoir. 
Nel complesso il cantone è suddiviso in sei sotto-regioni e otto AOC. 

Produttori di riferimento dell’area: Badoux, La Fête des Vignerons, Massy Vins, Blaise Duboux.

“The LandScape of Swiss Wine” , Sue Style, ed. Bergli, 2019

GINEVRA


Piccolo cantone sulla sponda sud-occidentale del Lago di Ginevra, contiene i vigneti più densi del Paese. Qui dominano lo Chasselas e il Gamay, anche se lo Chardonnay e il Pinot Nero stanno guadagnando notorietà.

Produttori di riferimento dell’area: Domaine Grand’Cour, Domaine Les Hutins, La Cave de Geneve.

Fläsch, Grigioni

GRIGIONI

Non lantana dal confine con Austria e Liechtenstein nell’areale del Maienfeld sulla riva destra del fiume Reno, si trova un altipiano (a circa 500 mslm) di circa 400 ha, originato dall’erosione delle rocce Alpine. 
Questa lingua di terra si estende da Flasch quasi a Landquart, passando per Jenins, Malans e Maienfeld.  La fascia pedemontana è quella storicamente vocata alla vite. Il suolo di scisto e gneiss, arricchito dai raggi del sole che riflettono sulla parete della montagna, garantisce un’ottima esposizione alla luce del sole. 

Territorio quasi interamente dedicato al Pinot Nero. Che si presenta molto elegante, fine e con grande riserva di acidità. 
Un 25% dell’areale è vitato inoltre con uve a bacca bianca: Chardonnay soprattutto. Presente anche Sauvignon, Muller Thurgau (qui chiamato anche Riesling – Sylvaner) e Riesling.

Da segnalare anche l’unico vitigno autoctono della zona: il Completer.
Del completer si ha traccia già nel 1321 nel completorum (ultima preghiera dei monaci benedettini). Vitigno quasi definitivamente scomparso negli anni Sessanta, recuperato dalla cantina Giani Boner che ha conservato il vitigno.
Attualmente esistono nove ettari vitati in tutta la Svizzera, di cui circa sette ettari in quest’aerea.
Il Completer è un vitigno molto complesso, che necessita di tempo: sia per quanto riguarda l’affinamento in cantina, che nel bicchiere quando viene degustato. 
Generalmente questo vitigno da origine a vini bianchi strutturati, con una buona aromaticità, ma soprattutto con molta acidità, che li rende molto adatti all’invecchiamento.
Non essendoci un modello di riferimento il completer si è prestato alla libera interpretazione: Giani Boner, ad esempio realizza la versione più classica: lungo affinamento in legno e note ossidative. La Cantina Donatsch preferisce un’interpretazione più verticale e tesa. Studach invece, lo vinifica come se fosse uno Chardonnay: polposo e strutturato.

Produttori di riferimento dell’area: Gantenbein, Donatsch, Studach, Patrick Adank, Mohr Niggli, Giani Boner, Peter Wegelin.

TICINO


Unica parte della svizzera vitata a sud delle Alpi. Il Ticino è sostanzialmente un triangolo isoscele diviso in due zone dal Monte Ceneri. 
La parte settentrionale, il Sopraceneri appunto, caratterizzato da pendenze più ripide e terrazze e il Sottoceneri a sud del cantone più dolce e con pendenze minori. 
Il suolo si è originato dall’erosione del ghiacciaio e presenta nel sottosuolo Granito e Gneiss, poco scisto e qua e là qualche roccia sedimentaria che ha resistito all’erosione. Suolo prevalentemente argilloso.


Stando a quanto dimostra la scoperta fatta nel 1986 nel paesino di Arcegno, dove in una tomba romana si trovarono semi di uva, la viticultura in Ticino è presente da millenni.
Tuttavia il vero sviluppo della viticoltura inizia ai primi del Novecento, subito dopo l’avvento della fillossera. Nel 1907, infatti si fecero i primi esperimenti impiantando a Mendrisio ceppi di Merlot provenienti da Guyenne, nella regione del Perigord in Francia, con innesti su piede americano.


Con la produzione di circa 12.000 barbatelle, iniziò così la nuova viticoltura ticinese. 

La quasi totalità del vigneto è coltivata a Merlot (83%), sia nelle terrazze del Sopraceneri che nella parte del Sottoceneri, dove viene anche vinificato in bianco.

Produttori di riferimento dell’area: Vinattieri, Castello Luigi, Kopp Von Der Crone Visini, Moncucchetto, Brivio.

BIBLIOGRAFIA

https://www.agroscope.admin.ch/agroscope/it/home.html

https://www.guildsomm.com

https://www.swisswine.ch

https://www.ticino.ch

https://www.e-periodica.ch

“The LandScape of Swiss Wine” , Sue Style, ed. Bergli, 2019

Pubblicato da Stefano Orrù

Stefano Orrù, classe 1993, folgorato dal mondo del vino, abbandona gli studi di giurisprudenza e l'azienda agricola della sua famiglia per dedicarsi interamente al servizio di sala. Dopo diverse esperienze in Sardegna, arriva in Trentino a Lefay Resort Dolomiti, partecipa all'apertura come sommelier e ci resta per tre anni. Oggi è uno dei Sommelier del Ristorante Da Vittorio a Brusaporto.

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